Home » BLOG » Il pollo nelle serie TV: da Breaking Bad a Friends

Il pollo nelle serie TV: da Breaking Bad a Friends

Il pollo è diventato una star delle serie TV. Che si tratti del pollo gigante contro cui Peter Griffin combatte per intere stagioni, della catena di pollo fritto che copre l’impero criminale di Breaking Bad o della cucina di Monica in Friends dove tutto ruota attorno al cibo condiviso, questo ingrediente non è mai solo comfort food: dà il ritmo alla scena, fa partire le gag, tiene insieme le persone. E a casa funziona allo stesso modo: versatile, informale, perfetto per le maratone. Con il pollo giusto e le idee giuste, ogni serata diventa un episodio memorabile. 

Perché il pollo è il jolly narrativo della TV 

Il pollo è l’ingrediente perfetto per storie quotidiane: si prepara in fretta, si ordina con il delivery, si divide senza posate. Grigliato per un pasto veloce, fritto in una serata tra amici, arrosto sulla tavola della domenica. Con una marinatura diventa più “esotico”; con le spezie richiama il comfort della cucina americana o asiatica. 

Questa duttilità attraversa i generi senza sforzo. Quando serve convivialità nelle commedie, basta un vassoio al centro e le conversazioni partono da sole. Quando serve una facciata rispettabile nei drama, l’immagine ordinata di un locale di pollo fritto copre gli affari loschi. E nell’animazione diventa gag ricorrente che il pubblico aspetta: nei Simpson è il piatto che rimette ordine dopo il caos familiare, in South Park diventa ossessione comica che ritorna episodio dopo episodio.
In più, il termine stesso gioca con i doppi sensi: “pollo” in italiano è l’ingenuo, “chicken” in inglese è il vigliacco, e in Arrested Development diventa pretesto per le assurde chicken dance dei Bluth, un’altra prova che questo ingrediente funziona su più livelli narrativi. 

Da casa all’ufficio: quando il pollo muove le dinamiche 

Il pollo funziona perché crea pause condivise e mette tutti sullo stesso piano. Non serve cercare esempi lontani: basta pensare alla cucina di Monica in Friends, dove il cibo diventa il pretesto naturale per stare insieme. Tra ricette riuscite ed esperimenti che falliscono, tra assaggi rubati e piatti che non sono mai solo tecnica, quello spazio racconta affetto prima che abilità. Lo stesso vale per il fried chicken che Mary Cooper prepara per Sheldon in The Big Bang Theory: non è un piatto qualsiasi, è casatradizione, il conforto che nessuna equazione può dare. 

Le dinamiche cambiano ma il meccanismo resta: quando la squadra di Brooklyn Nine-Nine chiude un caso difficile, il “terzo tempo” passa sempre dal cibo. Take-away condiviso, salse al centro del tavolo, chiacchiere leggere che riportano tutti su un terreno comune dopo ore di tensione e inseguimenti. Il pollo non risolve i casi, ma ricompone il gruppo. 

Poi c’è l’altra faccia: in Breaking Bad il pollo diventa facciata perfetta. Los Pollos Hermanos con i suoi vassoi allineati, le divise impeccabili e i sorrisi misurati nasconde l’organizzazione criminale di Gus Fring. Più la regia insiste sulla normalità ordinata del locale, più emerge il contrasto con ciò che accade nelle retrovie. Qui il pollo non unisce: separa, copre, mente. 

Casa, ufficio, squadra o crimine: il pollo resta un indicatore sociale potente. Apre porte narrative senza appesantire, crea momenti corali senza bisogno di piatti e posate. Per replicarlo basta scegliere tagli pratici come ali, bocconcini o cosce: tutto ciò che si mangia con le mani mentre l’episodio scorre. 

Riti che si replicano: ali, vassoi e routine sociali 

Le serie TV non mostrano solo cosa si mangia, ma come ci si organizza attorno al cibo. In How I Met Your Mother la wing night diventa appuntamento fisso: MacLaren’s Pub come base, vassoio al centro, salse da provare, battute ricorrenti. Non servono regole scritte: chi guarda capisce subito il meccanismo e molti l’hanno replicato. 

L’estetica shareable nasce nei fast food anni ’80–’90 e si adatta alle produzioni recenti: porzioni facili da prendere, ciotoline di salse, ritmo “prendi e torna a guardare”. In molte serie il pollo è carburante sociale: favorisce la conversazione senza interrompere la visione e crea un punto di contatto fisico e simbolico. Mettere il cibo in mezzo vuol dire autorizzare commenti, risate e silenzi nei momenti clou. La ripetizione diventa rito; il rito, abitudine. 

Scene che hanno fatto storia 

Alcuni momenti hanno fissato il pollo nell’immaginario collettivo. In Game of Thrones Sandor Clegane entra in taverna e ordina: “tutti i polli che avete”. Non è comico: è dimostrazione di dominio e fame primordiale. La battuta diventa subito meme. 

In The Big Bang Theory il giovedì sera con il take-away cinese è un appuntamento fisso: contenitori bianchi di cartone con bocconcini di pollo allineati sul tavolino, Sheldon rigorosamente al suo posto. L’inquadratura si ripete per stagioni e il rito del cibo diventa intoccabile quanto le leggi della fisica. 

Ricette da maratona: quattro idee ispirate alle serie 

Per una maratona di serie TV serve il cibo giusto: preparazioni veloci, porzioni da condividere e sapori che reggono anche tiepidi, con un vassoio al centro, tovaglioli a portata e ciotoline di salse; ecco quattro idee “da divano” ispirate alle serie citate. 

Buffalo wings: mood How I Met Your Mother 

  • Come si preparano: cuocere le ali in forno caldo finché dorate, mescolare salsa piccante e un po’ di burro, tuffare le ali appena sfornate e mescolare. 
  • Come servirle: vassoio unico, coppette di salse, salviettine. Ognuno sceglie il suo livello di “hot”. 

Cosce glassate al miele e senape: mood “comfort” alla The Big Bang Theory 

  • Come si preparano: spennellare con miele e senape, aggiungere un tocco di aglio e timo, infornare finché lucide e succose. 
  • Come servirle: piatto da portata, si prendono con le mani. Perfette per episodi lunghi. 

Pollo speziato “da fast food”: mood Breaking Bad 

  • Come si prepara: condire con paprika, cumino, aglio, peperoncino e lime; cuocere al forno finché ben dorati. 
  • Come servirlo: ciotola centrale e coleslaw a lato; lime a spicchi per regolare l’acidità. 

Bocconcini “take-away”: mood The Big Bang Theory 

  • Come si preparano: cuocere i bocconcini in forno o friggitrice ad aria finché risultano ben croccanti.  
  • Come servire: bowl individuali, bacchette o forchette e ciotoline con 3 salse (soia-miele, maionese allo yogurt, sweet chili) 

  

Accanto a queste ricette, i prodotti Fileni sono un alleato pratico e saporito per il divano. In scena il pollo è simbolo, gag, pretesto; a casa è l’alleato naturale delle serate insieme. La TV ha codificato formati e rituali che il pubblico riconosce e replica senza pensarci: bocconi, tenders, ali, sandwich, vassoio al centro. Basta scegliere il mood, organizzare il tavolino e premere play. Il resto, come sempre nelle migliori serie, lo fa la compagnia. 

 

Notizie simili

Origine dei dati:

Commissione Europea. (2012). Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini. Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, L 136. Recuperato da https://eur-lex.europa.eu

CREA. Tabelle di composizione degli alimenti, Aggiornamento 2019- Website a cura di L. Marletta e E. Camilli (AlimentiNUTrizione – Tabelle Composizione Alimenti)

CREACentro di ricerca Alimenti e Nutrizione. (2018). Linee guida per una sana alimentazione (Revisione 2018).

Informazioni comparative:

La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato degli snack panati (Fonte: Nielsen, AT Ottobre 2024; Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al mercato degli snack panati, che costituiscono il 70% dello stesso e comprendono i seguenti marchi:

  • AIA [bocconcini di pollo (2), nuggets (2), spinacine party];
  • AMADORI [birbe classiche (2), birbe pops (2), birbe rings, birbe spinaci, birbe speck & emmental];
  • FILENI [nuggets, crocchette (2), pepitos];
  • MARTINI [bastoncini (2), bocconcini (2), crocchette, crocchette con formaggio (3), aquiloni, ricci] ;
  • DEL CAMPO [cricche, bocconcini].
 

Informazioni comparative:

La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato delle cotolette con spinaci (Fonte: Nielsen, AT Ottobre 2024; Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al mercato delle cotolette con spinaci, che costituiscono il 70% dello stesso e comprendono i seguenti marchi:

  • AIA [spinacine le originali (2), spinacine grancroccanti, spinacine mozzarella];
  • AMADORI [ortaiola (3)];
  • FILENI [cotolette con spinaci];
  • MARTINI [cotolette con spinaci (2)];
  • DEL CAMPO [spinacette (2)].
 

Informazioni comparative:

50% di grassi in meno rispetto alla media del mercato cotolette classiche. La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato delle cotolette classiche (Fonte: Nielsen, AT Ottobre 2024; Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al mercato delle cotolette classiche, che costituiscono il 70% dello stesso e comprendono i seguenti marchi: 

  • AIA [viennese, milanese, sottilissime (2), bigger, cotolette classiche (2), filetti];
  • AMADORI [cotoletta sottile, gran burger, cotolette classiche (3), cotoletta croccante];
  • FILENI [cotolette classiche, cotosnella, suprema, filetti panati];
  • MARTINI [cotolette classiche (3)];
  • DEL CAMPO [cotolette classiche].

Siamo attenti ai dettagli.

A Cingoli e Castelplanio, nelle Marche, si trovano gli impianti Fileni – certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015 – in cui avviene la trasformazione dei prodotti.
Ogni giorno, nel rispetto degli standard di legge, strutture e macchinari vengono ispezionati e sanificati perché siano sempre efficienti. Inoltre, la trasformazione dei prodotti della filiera biologica avviene in giorni e orari rigidamente stabiliti per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Ci impegniamo per assicurarti il massimo.

Puoi fidarti della qualità dei nostri prodotti biologici perché li controlliamo scrupolosamente prima che lascino l’azienda. Monitoriamo e testiamo tutti gli step della filiera biologica. Controlliamo persino che nel terreno su cui coltiviamo i nostri mangimi non ci siano tracce di pesticidi, né di altre sostanze non ammesse. Lo facciamo per assicurarti la qualità migliore e perché è quello in cui crediamo.

Crescere nel verde.

Gli allevamenti biologici Fileni sono immersi nel verde. Per evitare che spezzino bruscamente il paesaggio naturale che hanno intorno, abbiamo circondato i capannoni di piante e alberi, tra i quali gli animali sono liberi di razzolare, scegliendo quando vivere all’aperto e quando ripararsi dal sole o dalle intemperie all’interno delle strutture.

Queste ultime sono dotate della tecnologia più all’avanguardia, così da abbattere polveri e odori senza intaccare la quotidianità della popolazione vicina. In molti casi, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, riescono anche a produrre energia elettrica in maniera pulita ed efficiente.

Dal campo alla mangiatoia.

Grano, mais, soia, favino e pisello proteico sono le materie prime che compongono i mangimi biologici che vengono prodotti nel nostro mangimificio di Jesi, in provincia di Ancona. Un mix di legumi e cereali, coltivati biologicamente, che sono alla base di un’alimentazione sana e bilanciata per tutti i polli e i tacchini della nostra filiera biologica.

Ma il nostro impegno in agricoltura va oltre, nella convinzione che ogni azione virtuosa ritorni. Ecco perché partecipiamo in via sperimentale – come co-fondatori – al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa per preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.

Il primo passo nel mondo Fileni.

Perché l’embrione si sviluppi nel modo corretto, ci assicuriamo di coccolare le uova appena deposte. Le teniamo al caldo, in incubatoio, per 21 giorni di cui 3 in camera di schiusa, monitorando costantemente temperatura e umidità.

Ci pensa Madre Natura.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un famoso detto. Il primo passo, comune a tutte le filiere, è di fondamentale importanza. Lasciamo che sia la natura a guidare l’istinto degli animali. Non forziamo nulla, ci occupiamo soltanto di offrirgli l’ambiente ideale per la riproduzione, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti.

Filtra

Temi principali

Liberi di pascolare.

I nostri bovini e suini nascono e vengono allevati biologicamente in Italia. Crescono liberi, seguendo il loro bioritmo naturale e un’alimentazione biologica con mangimi selezionati e formulati per offrire loro una dieta bilanciata, libera da OGM e sostanze chimiche non ammesse.

Rigeneriamo la terra.

Ogni azione virtuosa ritorna. È il principio alla base della nostra visione circolare dell’intera filiera.

È per questo che partecipiamo al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa che consentono di preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.
Operiamo ogni giorno per costruire filiere di eccellenza, diffondere buone pratiche sulla concimazione organica, la conservazione della biodiversità e per garantire al consumatore un prodotto sano e sostenibile.

Impianti di trasformazione.

Gli impianti dedicati alla trasformazione dei prodotti avicoli, situati a Cingoli e Castelplanio (nelle Marche) e certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015, vengono ispezionati giornalmente secondo un piano di controllo per il rispetto degli standard previsti dalla legge.

Attrezzature e macchinari subiscono un frequente processo di pulizia e sanificazione per garantirne sempre la massima efficienza.

Fidati del nostro impegno.

Nessun prodotto della filiera avicola convenzionale lascia l’azienda se non siamo assolutamente certi della sua qualità!

Tale sicurezza ce la danno i controlli in laboratorio che ciclicamente eseguiamo su tutti gli step di questa filiera: dal terreno, al mangime finito, fino al livello di nutrienti che i nostri prodotti apportano nella tua alimentazione.

La qualità che esigiamo richiede tantissima precisione che stimoli la creazione di standard elevati, spingendo l’intero settore a migliorarsi sempre, per un benessere condiviso.

Fuori dal guscio.

Una volta deposte, le uova vengono tenute in incubatoio per 21 giorni, di cui 3 in camera di schiusa. Anche in questa fase l’equilibrio tra igiene, temperatura e umidità è fondamentale perché l’embrione si sviluppi in modo corretto.

La tecnologia per crescere meglio.

Gli allevamenti convenzionali Fileni sono dislocati principalmente tra Centro Italia, Marche, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

I polli vengono allevati a terra, in strutture modernissime, dotate di sistemi di abbattimento di odori e polveri, così che non arrechino fastidio alla popolazione vicina. Molti dei nostri allevamenti di proprietà, inoltre, sono provvisti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Di pappa buona.

Nutrire bene gli animali della nostra filiera convenzionale è la cosa più importante che possiamo fare per la loro salute e la tua.

Ci assicuriamo che seguano una dieta corretta e bilanciata, fatta di cereali, legumi, minerali e altri nutrienti. Per farlo, collaboriamo con veterinari che ne stabiliscono la varietà e le proporzioni e li produciamo direttamente nei nostri mangimifici, per essere certi che abbiano solo il meglio.

Questione d’istinto.

Senza il settore dei riproduttori la nostra filiera convenzionale non potrebbe esistere. Qui gli animali possono riprodursi seguendo il loro istinto naturale. Perciò dedichiamo la massima attenzione a questi ambienti, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti. 

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta aggiornato sulle novità di Fileni.