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Pollo e feste natalizie: ricette della tradizione italiana

Da piatto di casa a piatto delle occasioni 

C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui il pollo non era “la normalità”: era il piatto della domenica e delle ricorrenze, il lusso possibile delle famiglie italiane. A Natale, a Capodanno e per l’Epifania, al posto del pollo giovane, arrivavano in cucina cappone o gallina, perfetti per quelle preparazioni lente che facevano subito festa.
Non era solo una questione di prezzo, ma di abitudini: la carne non si mangiava ogni giorno e il pollo, quando compariva, diventava il centro della tavola.
Oggi è cambiato tutto, tranne una cosa: nelle feste il pollo continua a funzionare perché attraversa più giorni, dalla vigilia a Santo Stefano. Non è solo cibo: è tradizione che si ripete. 

Nord, Centro e Sud: il pollo cambia ricetta, non significato 

L’Italia è piccola sulla carta, ma quando si parla di cucina diventa un continente. E basta guardare cosa facciamo col pollo per capirlo: al Nord diventa brodo che profuma per ore e piatti freddi da gran occasione, al Centro finisce in padella con aromi che cambiano di borgo in borgo, al Sud scalda la tavola con minestre sostanziose e arrosti da dividere in tanti. 

Al Nord, quando si parla di feste, la prima cosa che viene in mente è il brodo: ore sul fuoco, profumo in casa, e poi tortellini o cappelletti nel piatto fondo. E la carne del brodo non si butta: spesso si serve anche come bollito, magari con un contorno o una salsa. E quando il caldo ha fatto la sua parte, arrivano anche i piatti freddi delle feste: gelatine, galantine e terrine preparate in anticipo e tirate fuori quando la casa è piena. 

Nel Centro Italia il pollo è più spesso “di tegame”: a pezzi, rosolato, stufato. La cacciatora è l’esempio più facile: cambia in base alla zona e alla famiglia. Olive nere in Umbria, una nota più acida in alcune versioni marchigiane, pomodoro in Toscana. Stessa idea, dettagli diversi. 

Al Sud, infine, il pollo entra spesso in preparazioni accoglienti: brodi intensi insieme a verdure e legumi, ricette che richiedono tempo e presenza. Anche quando arriva arrosto, con le patate sotto che assorbono profumi e succhi, resta un piatto “di famiglia”, fatto per essere condiviso e diviso in porzioni generose. 

La tavola delle feste: antipasti, primi e secondi da riscoprire 

Durante le feste la tavola si allunga, si mangia con più calma e con più portate: il pollo trova spazio in tante ricette diverse, dagli antipasti ai primi in brodo, fino ai secondi. 

Antipasti: quando i fegatini aprivano la festa 

In alcune zone, soprattutto in Toscana ma non solo, il pranzo delle feste iniziava con antipasti che oggi sembrano “semplici”, ma che a tavola facevano subito atmosfera: i crostini di fegatini, cioè fette di pane tostato con crema di fegatini scura e saporita, dal gusto deciso. È uno di quei sapori che divide, ma per chi lo ama è un classico irrinunciabile. Artusi li cita tra i suoi “principii”, segno che erano già parte della tradizione italiana ben prima dei buffet moderni. 

Qui più che la ricetta conta il gesto: fegatini rosolati con gli odori, una sfumata, poi tutto lavorato fino a ottenere una crema liscia. E poi arriva la “firma” di casa: c’è chi mette capperi, chi un’acciuga, chi una nota appena dolce di uvetta. 

Primi: il brodo che annuncia il Natale 

Se c’è un profumo che in molte case del Nord e del Centro Italia fa subito Natale, è quello del brodoTortellini e cappelletti in brodo sono più di un primo: sono l’inizio del pranzo, quello che scalda e mette tutti d’accordo. 

Per farlo bene bastano poche cose, ma fatte con calma: gallina o pollo, meglio ancora tagli con osso perché danno più carattere, verdure invernali (carota, sedano, cipolla), cottura lenta e un filtraggio curato, finché il brodo diventa limpido, dorato e profumato. Poi arriva il momento che tutti aspettano: la pasta ripiena cuoce pochi minuti, giusto il tempo di gonfiarsi e venire a galla, e si serve fumante nel piatto fondo. 

E spesso lo stesso brodo torna anche dopo, ed è uno dei suoi vantaggi: per una minestra con verdure o per cuocere i passatelli. 

Secondi: i classici che mettono d’accordo tutti 

A Natale il secondo è spesso il piatto più atteso. E col pollo si va sul sicuro: ci sono ricette tradizionali diverse tra loro, ma tutte perfette quando a tavola si è in tanti e si vuole mangiare “bene”, senza complicarsi la vita. 

Pollo ripieno al forno 

Arriva intero, dorato, profumato di rosmarino e aglio: è uno di quei piatti che fanno subito festa. Artusi lo racconta come cucina di famiglia, e in fondo è questo il senso: un grande classico fatto in casa, senza effetti speciali. 

La logica del ripieno, senza stare sulle dosi, è semplice: pane ammollato, uova per legare, formaggio grattugiato, erbe aromatiche e una parte “sapida” che cambia da zona a zona. Si farcisce, si lega con lo spago e si cuoce con calma. Il dettaglio che spesso fa la differenza è uno: lasciarlo riposare prima di tagliarlo, così il ripieno si assesta e la carne resta più succosa. 

Pollo alla cacciatora delle feste 

È una di quelle ricette che cambiano da zona a zona, ma che in famiglia si riconoscono subito: pollo alla cacciatora. Non è quella “di corsa”: è quella che va piano, con il coperchio, e che spesso si prepara anche in anticipo, perché il giorno dopo è ancora più buona. 

I passaggi che contano sono sempre gli stessi: rosolare bene i pezzi, sfumare con un po’ di vino, poi lasciare andare a fuoco dolce con rosmarino, salvia e alloro. Poi arriva la parte “di casa”, quella che cambia davvero: pomodoro e olive nere, una goccia di aceto per una nota più vivace, in alcune versioni anche funghi secchi o patate. Il segreto resta semplice: niente fretta. 

Pollo in gelatina e galantina 

Qui si entra nei piatti freddi delle feste, quelli che si preparano in anticipo e tornano utili a Santo Stefano o a Capodanno, quando in casa c’è sempre qualcuno da servire. 

In pratica: si cuoce il pollo in un brodo saporito, poi si disossa e si sistema in una terrina. Si versa sopra il brodo filtrato e, con il freddo, può solidificarsi diventando una gelatina leggera che tiene tutto insieme (se serve, si può aiutare con un po’ di gelatina alimentare). Si taglia a fette e si serve freddo, spesso con mostarde, sottaceti o un contorno leggermente agrodolce, come vuole la tradizione. 

Il pollo come rito familiare 

A Natale il pollo non è solo “una ricetta”: è uno di quei piatti che si fanno con un po’ più di calma e che spesso portano più persone in cucina, anche solo per dare una mano o assaggiare. 

La scelta del taglio e la cottura contano: nelle feste funzionano bene preparazioni come arrostoripienoin umido o in brodo, perché reggono tempi più lunghi e danno soddisfazione anche con ingredienti semplici. 

E poi c’è il lato pratico, che a dicembre non guasta mai: il pollo è perfetto anche nei giorni successivi. A Santo Stefano può tornare freddo a fette, diventare un’insalata, finire in un panino o trasformarsi in un brodo “di recupero”. Risultato: un piatto che accompagna più pranzi, senza sprechi e senza stress. 

Una tradizione che torna ogni Natale 

Ogni dicembre il pollo torna sulle tavole delle feste, magari con una variante di famiglia o un dettaglio diverso, ma con la stessa logica di sempre: si prepara con calma e si mette al centro della tavola. 

Ecco perché continua a funzionare: è un piatto affidabile, che dà soddisfazione anche con ingredienti semplici e che, se avanza, si trasforma senza diventare un “avanzo triste”. 

Non serve reinventarlo: basta farlo bene. 

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Origine dei dati:

Commissione Europea. (2012). Regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini. Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, L 136. Recuperato da https://eur-lex.europa.eu

CREA. Tabelle di composizione degli alimenti, Aggiornamento 2019- Website a cura di L. Marletta e E. Camilli (AlimentiNUTrizione – Tabelle Composizione Alimenti)

CREACentro di ricerca Alimenti e Nutrizione. (2018). Linee guida per una sana alimentazione (Revisione 2018).

Informazioni comparative:

La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato degli snack panati (Fonte: Nielsen, AT Ottobre 2024; Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al mercato degli snack panati, che costituiscono il 70% dello stesso e comprendono i seguenti marchi:

  • AIA [bocconcini di pollo (2), nuggets (2), spinacine party];
  • AMADORI [birbe classiche (2), birbe pops (2), birbe rings, birbe spinaci, birbe speck & emmental];
  • FILENI [nuggets, crocchette (2), pepitos];
  • MARTINI [bastoncini (2), bocconcini (2), crocchette, crocchette con formaggio (3), aquiloni, ricci] ;
  • DEL CAMPO [cricche, bocconcini].
 

Informazioni comparative:

La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato delle cotolette con spinaci (Fonte: Nielsen, AT Ottobre 2024; Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al mercato delle cotolette con spinaci, che costituiscono il 70% dello stesso e comprendono i seguenti marchi:

  • AIA [spinacine le originali (2), spinacine grancroccanti, spinacine mozzarella];
  • AMADORI [ortaiola (3)];
  • FILENI [cotolette con spinaci];
  • MARTINI [cotolette con spinaci (2)];
  • DEL CAMPO [spinacette (2)].
 

Informazioni comparative:

50% di grassi in meno rispetto alla media del mercato cotolette classiche. La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato delle cotolette classiche (Fonte: Nielsen, AT Ottobre 2024; Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al mercato delle cotolette classiche, che costituiscono il 70% dello stesso e comprendono i seguenti marchi: 

  • AIA [viennese, milanese, sottilissime (2), bigger, cotolette classiche (2), filetti];
  • AMADORI [cotoletta sottile, gran burger, cotolette classiche (3), cotoletta croccante];
  • FILENI [cotolette classiche, cotosnella, suprema, filetti panati];
  • MARTINI [cotolette classiche (3)];
  • DEL CAMPO [cotolette classiche].

We pay attention to detail.

In Cingoli and Castelplanio, in the Marche region, are located the Fileni plants - IFS, UNI EN ISO 9001:2015 and UNI EN ISO 14001:2015 certified - where product processing takes place. Every day, in compliance with legal standards, structures and machinery are inspected and sanitised to ensure they are always efficient. In addition, the processing of products from the organic supply chain takes place on days and at times strictly established to avoid any kind of contamination.

Ci impegniamo per assicurarti il massimo.

You can trust the quality of our organic products because we thoroughly check them before they leave the farm. We monitor and test every step of the organic supply chain. We even check the soil on which we grow our feed for traces of pesticides and other impermissible substances. We do this to ensure the best quality and because it is what we believe in.

Growing in the green.

Fileni's organic farms are surrounded by greenery. To prevent them from abruptly breaking up the natural landscape around them, we have surrounded the sheds with plants and trees, among which the animals are free to roam, choosing when to live outdoors and when to shelter from the sun or the weather inside the structures.

These are equipped with the latest technology, so that they can reduce dust and odours without affecting the everyday life of the neighbouring population. In many cases, they are also able to produce electricity in a clean and efficient manner thanks to the use of photovoltaic panels.

Dal campo alla mangiatoia. 

Wheat, maize, soya, field beans and protein peas are the raw materials that make up the organic feed produced in our feed mill in Jesi, in the province of Ancona. A mix of legumes and cereals, organically grown, form the basis of a healthy, balanced diet for all chickens and turkeys in our organic supply chain.

But our commitment to agriculture goes further, in the belief that every virtuous action pays off. This is why we are participating on an experimental basis - as co-founders - in the ARCA project (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell'Ambiente - Agriculture for the Controlled Regeneration of the Environment), conceived by Bruno Garbini with Giovanni Fileni and Enrico Loccioni, which is concerned with implementing regenerative farming techniques to preserve cultivated land, maintaining its fertility and protecting it from hydrogeological instability.

Il primo passo nel mondo Fileni.

For the embryo to develop properly, we make sure to cuddle the newly laid eggs. We keep them warm, in the hatchery, for 21 days, three of which in the hatching chamber, constantly monitoring temperature and humidity.

Ci pensa Madre Natura.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un famoso detto. Il primo passo, comune a tutte le filiere, è di fondamentale importanza. Lasciamo che sia la natura a guidare l’istinto degli animali. Non forziamo nulla, ci occupiamo soltanto di offrirgli l’ambiente ideale per la riproduzione, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti.

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Nessun prodotto della filiera avicola convenzionale lascia l’azienda se non siamo assolutamente certi della sua qualità!

Tale sicurezza ce la danno i controlli in laboratorio che ciclicamente eseguiamo su tutti gli step di questa filiera: dal terreno, al mangime finito, fino al livello di nutrienti che i nostri prodotti apportano nella tua alimentazione.

La qualità che esigiamo richiede tantissima precisione che stimoli la creazione di standard elevati, spingendo l’intero settore a migliorarsi sempre, per un benessere condiviso.

Fuori dal guscio.

Una volta deposte, le uova vengono tenute in incubatoio per 21 giorni, di cui 3 in camera di schiusa. Anche in questa fase l’equilibrio tra igiene, temperatura e umidità è fondamentale perché l’embrione si sviluppi in modo corretto.

La tecnologia per crescere meglio.

Gli allevamenti convenzionali Fileni sono dislocati principalmente tra Centro Italia, Marche, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

I polli vengono allevati a terra, in strutture modernissime, dotate di sistemi di abbattimento di odori e polveri, così che non arrechino fastidio alla popolazione vicina. Molti dei nostri allevamenti di proprietà, inoltre, sono provvisti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Di pappa buona. 

Nutrire bene gli animali della nostra filiera convenzionale è la cosa più importante che possiamo fare per la loro salute e la tua.

Ci assicuriamo che seguano una dieta corretta e bilanciata, fatta di cereali, legumi, minerali e altri nutrienti. Per farlo, collaboriamo con veterinari che ne stabiliscono la varietà e le proporzioni e li produciamo direttamente nei nostri mangimifici, per essere certi che abbiano solo il meglio.

Questione d’istinto.

Senza il settore dei riproduttori la nostra filiera convenzionale non potrebbe esistere. Qui gli animali possono riprodursi seguendo il loro istinto naturale. Perciò dedichiamo la massima attenzione a questi ambienti, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti. 

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